Santa Cruz Nomad – Test

Grazie ad una spedizione speciale della Santa Cruz dagli Stati Uniti, abbiamo deciso di gettare tutte le nostre energie in tre giorni di prova sulla Nuova Santa Cruz Nomad, con Davide Sottocornola.

Lo scopo della prova era di farci un’ idea delle capacità della bici e le impressioni ricavate da uno dei percorsi più duri che ci sono in giro (Rock – OH ) situato nell’ Bandite Trail Area in Punta Ala che è stato usato per ogni corsa di Superenduro ed anche per le gare della Enduro World Series.

Sul percorso abbiamo cercato di identificare le caratteristiche più importanti della bici e di dimostrare come possa essere guidata a tutta velocità da uno dei migliori corridori Italiani che attualmente sta lottando per il titolo di campione Italiano. Abbiamo cercato di restare imparziali conservandoci nella nostra mente i paragoni con la Bronson e la Nomad da 26″.

Video – Nomad Test

Recensione Tecnica

Abbiamo usato per la nostra prova un telaio di taglia M. Una delle caratteristiche principali della nuova Nomad eccetto il telaio modificato è che usa ruote da 27.5″.

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Configurazione Geometrica

Paragonata alle precedenti versioni della Nomad la configurazione geometrica è stata perfezionata con un angolo di sterzo di 65 gradi ed un sostegno per il sellino più verticale. Aggiungiamo a questo il fatto che siano stati scelti dei foderi posteriori più corti, il che significa una bici progettata per scendere giù dalle colline a gran velocità. Le scelte della configurazione geometrica  sono anche state adattate alle ruote da 27.5″. Confrontando la configurazione geometrica con quella delle precedenti  Nomad in commercio si riscontra che la bici è diventata più facile da pedalare e più tollerante nelle discese. La bici adesso viaggia con maggior facilità su terreni difficili anche maggiormente delle precedenti versioni.

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Costruzione Telaio

La struttura del telaio è ancora più progredita di prima con un nuovo posizionamento del  punto di rotazione del braccio oscillante della sospensione posteriore che accorcia la distanza dell’asse della ruota dal movimento centrale e risulta più protetto. Una caratteristica importante sono i cavi integrati che sono stati sagomati internamente al telaio e non causano problemi come i cavi che passano dalla parte anteriore a quella posteriore della bici. Si è trattato di una richiesta specifica dei meccanici e dei corridori professionisti che spesso devono cambiare i cavi in grande fretta. Questa è una peculiarità esclusiva della Nomad e si tratta della sola MTB che la possiede attualmente sul mercato.

Osservando il punto di rotazione della sospensione oscillante e la zona del movimento centrale gli ingegneri meccanici hanno speso molto tempo a cercare la soluzione per migliorare sia la resistenza che l’aspetto del progetto del telaio ed hanno creato così una bici che non può usare deragliatore anteriore, ma è estremamente rigida nella zona del movimento centrale con maggiore attenzione alle prestazioni e non a quante marce siano necessarie. Il Nuovo punto di rotazione del braccio oscillante della sospensione posteriore ha adesso un solo accesso per la lubrificazione con canali per il grasso incorporati nei cuscinetti che sono di tipo incassato e consentono un posizionamento molto preciso del precarico dei cuscinetti.

I miglioramenti nella progettazione sono evidenti paragonandoli a quelli della versione precedente. L’evoluzione del progetto è in realtà molto notevole e sarà sicuramente imitato da altre case con molta probabilità.

L’ultima caratteristica importante del telaio è l’utilizzazione di un movimento centrale filettato. Conosciuto come un metodo leggermente più complesso di costruzione, si è rivelato comunque il sistema migliore, grazie alle opinioni dei corridori professionisti e dei meccanici da corsa sulla mancanza di incrinature rotture o scollamenti e di problemi rispetto all’uso di un sistema a pressione.

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Ride

Paragonata alla precedente versione della Nomad la versione  27.5″ è più veloce, più compatta, più rapida ad entrare nelle curve e più rapida ad uscirne e si è dimostrata una bici molto semplice da usare sia dai professionisti che dagli utenti base. Avere i foderi posteriori orizzontali più corti vuol dire che la bici adesso nelle curve subisce minor pressione, tuttavia grazie all’uso delle ruote da  27.5″ si è mostrata molto comoda con eccellenti qualità nel cambio direzione. I miglioramenti della configurazione geometrica l’hanno trasformata in una bici adatta a tutti gli usi, compresa la possibilità  di superare pendenze estreme grazie ad un angolo più aperto del tubo di sterzo. La capacità di pedalata della bici paragonata a quella della precedente versione è stata aumentata molto questo per permettere di mantenere velocità nelle zone pianeggianti ma anche per raggiungere meglio la cima della montagna. Il telaio ha minor “bob” quando si pedala spingendo forte su una salita e nonostante il maggiore angolo di sterzo il controllo del mezzo non è stato compromesso.

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Conclusioni

La Nomad si inserisce nell’ultimo spazio che era disponibile nella collezione della Santa Cruz come bicicletta da Enduro. Comunque risulta possibile usare la Nomad in condizioni ancora più estreme. Tutti i corridori troveranno la Nomad facile da usare ma anche un mezzo che può essere guidato da corridori di tutti i livelli fornendo cosi’ agli utenti base una bici semplice da guidare  ed ai professionisti una bici dalle prestazioni estremamente veloci. Tenendo ciò in mente possiamo chiamarla una bici da gravity adatta a tutti i percorsi.

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